Archive for gennaio 2013

I destini del mondo – dell’Europa

13 gennaio 2013

In queste settimane ci sono alcuni fatti – dibattiti – discussioni che andranno a decidere i destini dell’Europa nei prossimi anni.

Le elezioni italiane sono un fatto europeo importante. A seconda di chi vincera’ e come, l’Europa avra’ infatti destini differenti.

Nel Regno Unito ora piu’ che mai impazza il dibattito sull’Europa, dato che sembra che la capacita’ di Cameron di rallentare l’ala dura di anti-europeisti mostra delle crepe. Quello che qui si vuole fare e’ un referendum sul fatto stesso che il Regno faccia parte o meno dell’Unione Europea. E’ opinione condivisa che se si facesse tale referendum oggi, i britannici voterebbero per uscirne. Per contro, la consapevolezza e’ forte tra le elite finanziarie e intellettuali che l’uscita dall’Europa avrebbe conseguenze drammatiche sul benessere dei britannici stessi. Qui come altrove, il tema del conflitto tra volonta’ popolare e ruolo di guida degli intellettuali e’ piu’ che mai presente (e’ un tema che sto sempre piu’ vedendo in molte parti).

In Francia si dibatte sulla nuova legge che elimina dal codice civile ogni riferimento al genere (sesso) dei genitori nelle relazioni famigliari (detta anche “legge sui matrimoni gay“). Come sempre i francesi non hanno mezze misure e quindi la nuova legge sarebbe fortemente estremamente laicista. Interessante che il Fronte Nazionale non sia contrario a questa modifica del codice civile. L’esito di questo dibattito avra’ ovviamente ripercussioni anche oltre i confini dell’esagono.

In Africa il Mali e la Repubblica Centro-Africana ribollono e il livello del conflitto sembra oggi sull soglia di superare un livello di guardia.

Come mi disse mio padre, il mondo e’ come un calderone di latte bollente che sta per cagliare. A noi giudicare se il fomaggio che ne verra’ fuori ci procura l’acquolina in bocca o la nausea.

La strategia del Beppe Grillo

8 gennaio 2013

Secondo il mio modesto parere la strategia del M5S nazionale è di non arrivare alla maggioranza. Di non dover formare un governo. Vi faccio l’esempio di Parma. Il M5S è andato al potere con un sacco di buone intenzioni, qualcosa di buono è stato fatto. Ma Parma assomiglia molto alla situazione nazionale. Ha un sacco di debiti ed esce da un commissariamento che ha impostato una strada per recuperare credibilità e ripagare i debiti. La strada è fatta di tagli e aumenti delle tasse. L’unico impegno del M5S è quello di cercare di razionalizzare i tagli in modo che non siano lineari ed iniqui. Ma per loro stessa ammissione non sarà possibile fermare la cementificazione nella città a più alto tasso di cementificazione. Sarà molto difficile fermare il funzionamento dell’inceneritore.Perchè? Perché quelli che hanno fatto il casino prima, debiti e inceneritore inutile, l’hanno fatto in modo tale che un’inversione di rotta richiederà un sacco di anni. Tornando alla politica nazionale il discorso non cambia, ma i riflettori sarebbero ancora più ampi. Andare al potere adesso per un movimento radicale come il 5S porterebbe a degli inevitabili compromessi. Con i poteri economici e finanziari, perché nel fratempo la macchina statale deve andare avanti. E’ un mostro. In sostanza credo sia nell’interesse di Grillo e Casaleggio rimanere all’opposizione. E non è un caso che in giro si comincia a sentire opinioni del tipo “li voto se sono sicuro che non superano il 20%”. Il che è paradossale, ma significa che molta gente ha voglia di un’opposizione onosta e credibile, più che di un governo improvvisato.