Questa non e’ una recensione del film che ho visto ieri, il bel Des Hommes et Des Dieux, ma una considerazione sul questo “paese tossico” che e’ Albione. Della serie generalizzazioni razziste sui “popoli”.
In breve, il film racconta di un episodio storico, un monastero sull’Atlante algerino, negli anni ’90 del secolo scorso, nel vortice della guerra civile che attraverso’ quel paese in quegli anni.
Ma appunto, non volevo parlare del film, ma dell’attitudine degli albioni verso il vino, o, come lo definiscono loro, l’alcool.
C’e’ una scena bellissima, nel film, verso la fine. Un po’ una ultima cena. Quando tutti sono seduti, dopo la benedizione, arriva il vecchio Luc, il frate medico (un personaggio e un attore straordinario), con il suo passo strascicato, con due bottiglie di vino, per la cena. La scena in se’ dell’entrata del monaco asmatico e la successiva sono belle.
La cosa che mi ha dato un vago senso di disagio sono i ridolini alzatesi dalla platea alla vista del vecchio monaco che portava le due bottiglie di vino.
E’ difficile da spiegare agli italiani, ma penso anche agli europei in generale, il senso di peccato e puritanesimo con cui gli albioni si rapportano alle bevande alcoliche. A partire da come le chiamano.
In un questionario albionico, si puo’ chiedere “Quanto spesso lei beve alcool?” (“How often do you drink alcohol?”) Alcool non indica la sostanza chimica, ma qualsiasi cosa che lo contenga, dal vino alla birra ai superalcoolici. In italiano la stessa domanda non ha senso se non cambiata in “Quanto spesso lei beve vino, birra, o altre bevande alcooliche?”
Bere, per un albione, e’ un varcare una soglia ed entrare in un altro mondo; e’ una esperienza tossica. E’ un peccato, qualcosa di cui forse vergognarsi, qualcosa che pero’ fanno tutti e cio’ lo rende, appunto, fattibile senza senso di vergogna. In ufficio, verso le 5, si sparge la voce, “chi c’e’ per una?”, e finalmente ci si rilassa, e finalmente la giornata e’ finita.
Per questo, la visione del frate con le bottiglie, che magari a me ha ricordato piu’ mio padre salire dalla cantina con le sue due bottiglie in mano, agli albioni invece apre la porta della loro tossicita’, del loro pensare al peccato.
Non so se mi sono capito, ma questo e’ un post di vaccamadosca, ed e’ domenica mattina.