Io devo votare prima degli italiani residenti in Italia, perche’ vivo all’estero. Quindi ho iniziato a pormi il problema: cosa votare?
Google mi ha indicato due fonti conoscitive: Wikipedia e il Corriere che mi hanno aiutato a capire i contorni della cosa. Del resto, sono venuto a conoscenza di questo referendum solo perche’ il Consolato mi ha spedito a casa la scheda per votare (come accade a tutti gli italiani residenti all’estero).
La mia prima idea intuitiva e’ stata un Si’, anche se i grafici del Corriere con il confronto internazionale non sono belli. Nel senso che mostrano che con il Si’ il numero di parlamentari italiani diventerebbe molto basso a confronto con gli altri paesi europei.
Ho quindi iniziato a chiedere in giro per sapere come chi conosco e’ orientato e per sapere i motivi del loro orientamento.
Il Si’ e’ diffuso generalmente motivato dall’insofferenza per la classe politica. Anche il No e’ diffuso, e motivato in genere per il fatto che il Si’ non e’ una vera e propria riforma/ e’ una riforma fatta male.
Ho allora iniziato a pensare.
Chi vota No perche’ la riduzione di parlamentari cosi’ fatta non ha senso ha ragione. Una operazione del tutto estemporanea e non organica. Non e’ questa una riforma vera. Non aiuta il Paese ad essere un Paese migliore. Sono d’accordo.
D’altro lato chi vota Si’ sente il bisogno di fare qualcosa per correggere gli estremi della politica italiana come li stiamo discutendo perlomeno dagli anni ’90 (Wikipedia, per quel che vale, dice che il dibattito parti’ negli anni ’70 successivamente all’introduzione delle Regioni). E via dicendo il discorso populistico di questa politica che non fa gli interessi dei cittadini.
A questo punto ho cercato di allontanarmi dal problema, per dare una prospettiva.
Da un certo punto di vista, il Si’ e’ un segnale populista, e’ una trovata Trumpiana/ Salviniana, una ipersemplificazione. Come tale, piu’ di una antenna si alza per annusare: quale pericolo e’ insito nel Si’? Ci portera’ ad una deriva fascisto/ populista come l’Ungheria o la Polonia?
Per contro, il No e’ come un segnale Clintoniano, un messaggio alla Hillary Clinton 2016. Il passato, la costanza, le cose vecchie noiose che non cambiano e non eccitano. Lanciamo i droni e lasciateci fare noi che la politica sappiamo cosa e’.
Da un altro punto di vista, mi sono messo a pensare: quali sono le conseguenze della vittoria dei Si’ o della vittoria dei No?
Nel grande schema delle cose, quali sono i pericoli che l’Italia corre adesso e come il risultato di questo referendum potrebbe impattare su questi rischi?
I problemi epocali dell’Italia si sanno: debito pubblico, carenza di legalita’, sistema legale bizantino. Piu’, come accennato sopra, una tendenza al populismo (condivisa con le altre nazioni europei) che implica rischi di violenza.
Come potrebbero impattare una vittoria del No o del Si’ su questi fattori? Mah, secondo me non impatterebbero per nulla. Il debito, la legalita’, il bizantinismo rimarranno e continueranno nella loro evoluzione. I rischi violenti del populismo rimarranno e non saranno cambiati da una vittoria del Si’ o del No.
Continuando sulle conseguenze della vittoria del Si’ o del No.
Cambiera’ qualcosa in Italia se vincera’ il No o il Si’? Probabilmente no.
Se vincera’ il No le cose continueranno come ora. Nessun cambiamento.
Se vincera’ il Si’ le cose non peggioreranno.
Ma, se vincera’ il Si’ due cose si avvereranno:
- La vittoria del Si’ eliminera’ molto volume di fuoco da parte dei populisti. Avranno, finalmente, la riduzione del numero di parlamentari. Spuntato. Iniziamo a parlare di qualcos’altro adesso.
- In aggiunta a questo fattore, dato che questa non e’ una riforma ma un cambio importante ma non organico nella struttura della politica nazionale italiana, ci sara’ un forte incentivo a discutere una nuova legge elettorale e configurazione della struttura geografica della politica nazionale italiana. Questa sara’ un occasione, una accelerazione da sfruttare. Date le esperienze dei decenni passati, non sono particolarmente ottimista che qualcosa di idealmente ottimo ne nasca, ma perlomeno l’incentivo ci sara’.
Per questi due motivi, ho deciso di votare Si’.